Hotel sequestrati in Riviera: restituiti ai proprietari, ma scatta la sorveglianza speciale

Gli hotel sequestrati ai Lanna tornano ai proprietari

Gli hotel sequestrati ai Lanna tornano ai proprietari (da Il Nuovo Quotidiano di Rimini, 21.10.2014)

Dopo una serie di “rimpalli” tra Autorità Giudiziarie – dovuti a impugnazioni e questioni concernenti la competenza a decidere nel merito – il Tribunale di Rimini, in sede di misure di prevenzione, ha concluso per la restituzione dei beni precedentemente sequestrati alla famiglia Lanna, tra Miramare, Marebello e Riccione. In primavera era stata resa nota la vicenda, degenerata poi in una protesta inscenata dagli stessi esponenti della famiglia davanti al Tribunale riminese, con tanto di minaccia di darsi fuoco con una tanica di benzina (rilevatasi poi solo piena…d’acqua). Qualche tempo dopo, la notizia di presunte minacce ed un sequestro di persona subito dall’amministratore giudiziario nominato per gestire temporaneamente l’imponente complesso aziendale (pubblicizzato su internet menzionando una società di diritto inesistente) sito in Riviera.

Il Collegio ha tuttavia ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per emettere il provvedimento di confisca per le attività alberghiere (e una gastronomia in centro a Riccione). Contemporaneamente, però, è stata disposta la confisca per l’appartamento di proprietà di Ciro Lanna a Montecolombo (i difensori appelleranno la decisione) e – soprattutto – applicata la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per i tre fratelli, in quanto soggetti socialmente pericolosi.

La prima indagine della Guardia di Finanza denominata “MP” (misure di prevenzione) non riceve pertanto consistente conforto in sede giudiziaria. Durante il Premio Ilaria Alpi 2014, tuttavia, il Comandante provinciale Mario Venceslai ha annunciato che sotto la lente delle Fiamme Gialle si trovano numerosi altri casi che verranno vagliati uno ad uno.

Patrick Wild